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Fu una vita, quella di Pietro Speziale (1478-1554), maestro di grammatica e aspirante poeta ad imitazione dei grandi nomi dell'Umanesimo, trascorsa per lo più cercando di penetrare le profondità del movimento per la riforma della Chiesa. In questa fertile radura vi si era trovato quasi per caso, grazie alle sue frequentazioni erudite e alla lettura di autori che avevano messo al servizio dell'ortodossia cristiana le scienze umanistiche. Lettura che, fatta senz'altra guida che la presunzione del proprio intelletto, lo condusse facilmente a scontrarsi con l'Inquisizione. L'intera prospettiva di ricerca sull'eterodossia di Pietro Speziale, e la risposta che si voleva dare alla storiografia precedente, che ha sempre cercato (ed erroneamente individuato) in questo maestro di grammatica il promotore di un'eresia locale, ha invece dimostrato come, nella sua complessità, il cittadellese si sia mosso sempre e comunque nell'alveo di quella "fluida ortodossia" che caratterizzerà l'umanesimo italiano almeno fino alle soglie del Concilio di Trento.